Il Cavaliere di Ripafratta

Il Cavaliere di Ripafratta

Motore immobile delle azioni della protagonista Mirandolina ne “La locandiera”, il Cavaliere di Ripafratta, misogino, non ha mai amato, mai sopportato le donne e ha sempre ritenuto che esse siano per gli uomini «un’infermità insopportabile». Il suo carattere barbaro e duro carica di esagerazione la sua antipatia e provoca Mirandolina tanto da portarla a usare la sua arte seduttiva: lei vuole sconfiggere sia la superbia sessista che la superbia classista del cavaliere, riuscendoci nell’intervallo di una giornata.

Il cavaliere si dichiara nemico delle donne, e in più tratta la locandiera con alterigia aristocratica, pretendendo da lei un atteggiamento servile e sottomesso. 
Al suo arrivo nella locanda Mirandolina così reagisce: «Quanti arrivano a questa locanda, tutti di me s’innamorano […] E questo signor cavaliere, rustico come un orso, mi tratta si bruscamente? Questi è il primo forestiero capitato alla mia locanda, il quale non abbia avuto il piacere di trattare con me», egli, infatti, stima «più di lei quattro volte un bravo cane da caccia», e riguardo del gentil sesso sostiene «quando considero che per aver figliuoli mi coverebbe soffrire una donna, mi passa subito la volontà». L’intera commedia ha per argomento la seduzione del cavaliere da parte di Mirandolina, e Goldoni stesso è travolto dalla sua creazione: il cavaliere, infatti, nell’ultimo atto è perdutamente innamorato della locandiera, di cui poche ore prima, disprezzava le fattezze. 
Il cavaliere, così rigido e per questo così beffato, può divenire certo l’emblema e lo stereotipo della vittima inesperta dell’incantatrice forza della natura.

Personaggi

Dettagli di Il Cavaliere di Ripafratta

Classe sociale:

Luogo:

Ripafratta

Stanza: