L'ideologia
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La critica goldoniana degli ultimi cinquant’anni si è spesso confrontata sulla questione,assai problematica, dell’ideologia. Le interpretazioni storicistiche degli anni Cinquanta partivano dall’ipotesi di una attiva solidarietà ideologica tra Goldoni e la sua classe di appartenenza, la borghesia.
Tuttavia esso rivelò ben presto i propri limiti: si era voluto vedere in Goldoni, gramscianamente, un’intellettuale organico, un portavoce ortodosso dell’ideologia mercantile.
La storiografia letteraria degli anni Settanta e Ottanta ha sottolineato invece le numerose contraddizioni presenti nell’ideologia del borghese Goldoni.
Il testo è percorso da tensioni e segni contraddittori. Accanto ai propositi moralizzatori e raziocinati dell’autore, permane una certa ambiguità di giudizio sulle azioni dei personaggi: l’etica borghese è sì chiamata a contrastare l’assenza di regole sociali, ma si insinua nello spettatore il dubbio che sia la dimensione sociale stessa a essere percepita come una dimensione in autentica, teatrale e artificiosa.
L’ambiguità è la vera cifra del personaggio di Mirandolina: l’autore appoggia la sua azione punitiva nei confronti del misogino ma ne condanna allo stesso tempo la condotta libertina; e, se le mette in bocca parole di rimorso e di pentimento, le concede però di fingere anche nelle battute finali, quando Mirandolina promette di essere fedele a Fabrizio. Anche Fabrizio,del resto è animato, da interessi concreti e materiali piuttosto che da una vera e autentica passione per Mirandolina.
Anche il personaggio del Cavaliere di Ripafratta mantiene una sostanziale irriducibilità rispetto a schemi univoci di lettura: Goldoni bolla in lui l’asocialità del rustego e anche una certa arroganza che gli deriva dalla condizione di nobile, e tuttavia gli concede una battuta d’uscita di un’incisività drammatica pari a quella di un’amante sincero e tormentato. La comicità non colpisce mai il carattere del Cavaliere in quanto tale; il riso nasce invece dalla constatazione che egli è in un certo senso fuori posto. Segnato dalla vocazione alla solitudine, il Cavaliere è un personaggio tragico capitato però nella più tipica delle situazioni da commedia: una donna contesa da più uomini.
È evidente che le diverse interpretazioni della commedia e del suo significato ideologico producono anche diverse messe in scena. Sulla regia della Locandiera ; sulla ricezione di Goldoni in generale.
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