Le opere

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Enrico Magnago

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Le tragicommedie

Nel 1734 inizia la vera carriera teatrale di Carlo Goldoni, come lui stesso ha testimoniato non poteva entrare nello spettacolo come guitto anche per il rispetto delle "sue vestimenta", allora iniziò con un genere ibrido, ma nel Settecento molto gradito, che era la tragicommedia. Proprio l'incontro con la Compagnia di Imer Goldoni poté accedere al vasto repertorio delle tragicommedie dell'arte che la compagnia metteva in scena in genere per mettere in burla storie tragiche d'ambito antico o pastorale attraverso i lazzi degli zanni. Il giovane Goldoni giunto al teatro con idee rivoluzionarie non poteva tollerare che quest'insieme di lazzi slegati dalla trama, che servivano soltanto a mettere in luce i vari talenti degli attori, desse un effetto così disorganico alla storia rappresentata da farla sparire tra i lazzi e le buffonerie.
Goldoni iniziò un ampio lavoro di ripulitura con la sua prima tragicommedia Il Belisario che fu un vero e proprio trionfo scenico per Goldoni, ben 40 rappresentazioni continuative soltanto nel carnevale del 1734, mai nessun'altra opera di Goldoni avrà un successo così unanime, Venezia aveva scoperto un giovane talento. Dopo Il Belisario Goldoni mise in scena altre tragicommedie riformate come Don Giovanni Tenorio, Il Rinaldo, Giustino e varie altre prima di iniziare la sua carriera di commediografo. Ma la sua inclinazione alla tragicommedia dopo il periodo della commedia riformata si fece di nuovo impellente e nacquero tragicommedie romanzesche come la Trilogia Persiana nata anche per tamponare gli attacchi dell'Abate Chiari, ma anche tragicommedie già di stampo pre-illuminista come La Peruviana e La Bella selvaggia.

Le prime tre commedie

Nel 1738, Goldoni scrisse la sua prima commedia, Il Momolo cortesan, Il Momolo sul Brenta e Il mercante fallito. Ristampate successivamente con i titoli: Uomo di mondo, Il prodigo, La bancarotta. Tali commedie costituiscono un concreto tentativo di regolamentazione della commedia. Le prime tre commedie contenevano parti recitate "a soggetto", ma con limitazioni sempre più forti e parti scritte, nel tentativo di educare sia gli attori professionisti, sia il pubblico generico ad una commedia di carattere e di costume regolamentata nella sua forma.
Tali commedie, in un secondo tempo, furono riscritte per intero. La donna di garbo, del 1743, è la prima commedia scritta in ogni sua parte e con veri caratteri. Nonostante il successo della nuova commedia, il Goldoni, nel 1745, con Il servitore di due padroni, tornò al compromesso tra parti scritte e "a soggetto" ed alle maschere della commedia dell'arte, pur mantenendo l'apertura sulla realtà.
Anche nella redazione completamente scritta del Servitore di due padroni (1753) il Goldoni conserva l'essenzialità della forma originale che sfrutta l'azione mimica e scenica, traducendola in un dialogo rapidissimo in cui le parole indicano il movimento, recuperando il meglio della commedia dell'arte per riproporlo nella commedia scritta organica nel suo ritmo di scena e nello studio sociale e personale dei caratteri dei personaggi.

La putta onorata e La buona moglie

Nel 1748 scrisse La putta onorata e La buona moglie (continuazione della precedente) in cui compare un maggior impegno morale e sentimentale (a tratti lievemente retorico). Nelle due commedie la realtà è essenziale e meno pittoresca e supera decisamente il leggiadro gioco scenico del Servitore di due padroni.
La famiglia dell'antiquario
L'equilibrio è raggiunto ne La famiglia dell'antiquario (1749) in cui la situazione è ben determinata e ricca di riferimenti alla vita contemporanea (urto fra generazioni, tensione fra suocera e nuora di differente estrazione sociale: la giovane, figlia di un ricco mercante e la matura dama orgogliosa e sprezzante. La linea secondaria è giocata sulle figure dello sciocco antiquario e del suo servo truffatore). Tra il 1749 ed il 1750, Goldoni precisò la propria poetica e difese la propria consapevole opera di riforma.

Il Teatro Comico e le sedici commedie

Il teatro comico, fu la prima delle sedici nuove commedie promesse all'impresario Gerolamo Medebach per il 1750. Ne Il bugiardo e ne La bottega del caffè il personaggio centrale è messo in evidenza dalla coralità dei personaggi minori che ne sottolineano la caratterizzazione. Le altre commedie del 1750 sono invece più ripetitive, farsesche o improntate a ricordi autobiografici.

La bottega del caffè

Quest'opera delinea il ritratto di una piazzetta veneziana, animata dalla presenza di una bottega di caffè e di altri locali che permettono ai personaggi un vivace gioco di entrate e di uscite. Questo movimento assume un significato opposto per i due personaggi principali: il caffettiere Ridolfo, uomo onorato, ed il nobile spiantato don Marzio. La vicenda si conclude con la vittoria del bene e l'espulsione di don Marzio dalla scena.

La locandiera

Il capolavoro degli anni fra il 1750 ed il 1753, e forse la sua opera più famosa, è La locandiera. Mirandolina, locandiera fiorentina, esuberante, complessa, affascinante, sempre lucida e capace di autocontrollo, domina la commedia superando ogni ostacolo per fare a proprio modo, badare ai propri affari di locandiera, assicurandosi tranquillità, agi, e mirando ad un costante equilibrio tra reputazione, interesse e libertà, senza andare in sposa ai tanti uomini rimasti da lei affascinati. Gli altri personaggi, più semplici, ma ben individuati, fanno risaltare la figura della protagonista. La locandiera chiude una fase dell'arte goldoniana.
Le Massere, ovvero le donne delle pulizie, è una vivace commedia corale dialettale, scritta nel 1755. Ambientata a Venezia durante il Carnevale, racconta la giornata di libertà delle protagoniste, quattro colf molto differenti per età e temperamento.

La finta ammalata

Come La locandiera, ripropone l'immagine della donna pronta a finzioni di ogni sorta pur di concentrare l'attenzione su di sé. In questo caso l'ironia goldoniana diviene satira e si rivolge contro la medicina.

Le tragedie romanzesche

Il Goldoni, in concorrenza con il Chiari produsse alcune tragedie romanzesche in versi, di tipo letterario ed accademico, anche se i risultati più felici del periodo sono le commedie, soprattutto Il campiello (in settenari più endecasillabi) del 1755, denotato dal realismo borghese, anche se eccessivamente pittoresco e dispersivo.

Il campiello

Commedia corale che narra i diversi momenti della vita quotidiana del popolo in una piccola piazza veneziana.

Gl'innamorati

Con Gl'innamorati del 1759, si apre un nuovo periodo in cui il Goldoni approfondisce le sfumature psicologiche che ruotano intorno all'inquietudine d'amore che turba l'idillio smorzando la linea apertamente comica. La gelosia tra Eugenia e Fulgenzio (i due giovani protagonisti) è il motore dell'opera. Ricca di situazioni comiche tipiche della commedia dell'arte il testo non risparmia critiche alla società, mettendone in risalto la mediocrità e le ipocrisie, attraverso la caratterizzazione degli altri personaggi.

La Trilogia della villeggiatura e i temi dominanti

Il tema dell'inquietudine, dell'amore, della gelosia è ampliato da Goldoni nella Trilogia della villeggiatura (Le smanie per la villeggiatura, Le avventure della villeggiatura, Il ritorno dalla villeggiatura), assai impegnativa per impianto, azione e temi. Nella trilogia l'amore rischia di travolgere l'onore e le norme morali. Goldoni rappresenta un nucleo familiare messo in pericolo dalla passione amorosa e dalla dissipazione economica, causata dal fatuo desiderio di ben figurare in società, a cui oppone una saggezza concreta e la consapevolezza dei propri limiti economici e della propria condizione sociale, in una complessa struttura di situazioni, comportamenti, caratteri, ambienti, rappresentando così l'evoluzione del sentimento amoroso, in un crescendo passionale, riportando poi la situazione nei limiti del buon senso.

Le commedie di ambientazione veneziana

Tra il 1760 ed il 1762, Goldoni scrisse alcune commedie di ambientazione veneziana che costituiscono dei veri capolavori: I rusteghi (1760), La casa nova (1760), Sior Todero brontolon (1762), Le baruffe chiozzotte (1762) e Una delle ultime sere di carnovale (1762). In tali commedie, l'esperienza artistica di Goldoni è ormai matura nel rappresentare, con misura ed acume, lo scontro tra generazioni e tra caratteri e la ricerca di un ordine improntato ad una ragionevole moralità. In queste grandi commedie di carattere e di ambiente la realtà si concretizza, i caratteri si precisano.

I rusteghi

È una commedia in lingua veneta. Fu rappresentata per la prima volta a Venezia al teatro San Luca verso la fine del carnevale del 1760 e pubblicata nello stesso anno. Rappresenta il piccolo e sereno mondo borghese composto da quattro vecchi rustici, ostili al presente e legati agli antichi valori del mondo mercantile. In contrapposizione, un gruppo di donne e di giovani che sentono il richiamo del presente, della gioia di vivere e della felicità, rappresentato dal carnevale. Tutto è giocato sul conflitto generazionale, che vede il trionfo dei giovani.

La casa nova

Commedia perfettamente equilibrata ed elegante dove emerge la profonda simpatia del Goldoni per i personaggi comuni ed antieroici. Anzoletto, giovane borghese preda di una forte crisi economica, ha una sorella, Meneghina, e una moglie, Cecilia, che si scontrano violentemente; tutta la scena è giocata sui due piani di un palazzo, nel quale convivono due abitazioni borghesi.

Le baruffe chiozzotte

Goldoni presenta la vita dei pescatori di Chioggia, i loro amori, i loro problemi quotidiani, i loro scontri e le loro tenerezze; l'esatta imitazione della natura si regge qui sull'uso dello stesso dialetto di Chioggia e si anima di un'intensa nostalgia: segna il trionfo del popolo minuto, delle sue tradizioni, del suo linguaggio fatto di battute brevi e semplici, solo apparentemente casuali, nel giro arioso di pettegolezzi che si addensano in tempesta fino al prorompere della baruffa fra le donne.

Il ritorno forzato alla recitazione a soggetto

A Parigi il Goldoni fu costretto, dall'identificazione francese della commedia italiana con la farsa e l'intreccio puro, a tornare alla recitazione a soggetto e a ripercorrere il processo di rinnovamento già attuato in Italia, tornando al compromesso tra parti scritte e a soggetto, ripresa delle maschere e forte gioco d'intreccio con effetti grotteschi e facili caricature, equivoci, sorprese.

Il ventaglio

In tale ambito nacque Il ventaglio, opera di singolare finezza compositiva, che nel 1764 fu totalmente scritta in italiano ed inviata a Venezia per essere rappresentata. Nella commedia l'azione si materializza nel ventaglio che passa di mano in mano e si risolve nel fragile fuoco d'artificio di brevissime battute. La commedia veneziana, scritta a Parigi, segna l'abbandono da parte del Goldoni del teatro dei comici italiani in Francia.

Due commedie in francese

Solo nel 1771 e nel 1772, Goldoni tornò al teatro, con due commedie in francese: Le bourru bienfaisant e L'avare fastueux, dignitose ma grigie.

I libretti

La città e l'anno si riferiscono alla prima rappresentazione.
Libretti per opere serie:

  • Amalasunta (composto nel 1732 e successivamente bruciato dall'autore)
  • Gustavo I, re di Svezia (musicato da Baldassarre Galuppi, 1740)
  • Oronte, re de' Sciti (musicato da Baldassarre Galuppi, 1740)
  • Statira (musicata da Pietro Chiarini, 1741)

Libretti per opere giocose:

  • La contessina (revisione di Marco Coltellini, musicato da Florian Leopold Gassmann e Filippo Maria Gherardeschi, 3 settembre 1770, Mährisch-Neustadt)
  • Il filosofo di campagna (musicato da Baldassarre Galuppi, 26 ottobre 1754, Venezia)
  • La buona figliuola (musicato da Egidio Romualdo Duni, 1756; musicato da Niccolò Piccinni, 6 febbraio 1760, Roma)
  • La buona figliuola maritata (musicato da Niccolò Piccinni, 10 giugno 1761, Bologna; musicato da Johann Gottfried Schwanenberger, 1764, Brunswick)
  • Il festino (musicato da Antonio Ferradini, 1757)
  • Il viaggiatore ridicolo (musicato da Antonio Maria Mazzoni, 1756)
  • Vittorina (musicato da Niccolò Piccinni, 1763)
  • Il re alla caccia (musicato da Baldassarre Galuppi, 1763)
  • I volponi (compositore sconosciuto, 1777)
  • Il mercato di Malmantile (musicato da Domenico Fischietti, 26 dicembre 1757, Venezia; musicato da Domenico Cimarosa come La vanità delusa, primavera 1784, Firenze; musicato da Nicola Antonio Zingarelli come Il mercato di Monfregoso, 22 settembre 1792, Milano)
  • La calamità de' cuori (musicato da Baldassarre Galuppi, 26 dicembre 1752, Venezia)
  • Il mondo della luna (musicato da Baldassarre Galuppi, 29 gennaio 1750, Venezia; musicato da Franz Joseph Haydn, 3 agosto 1777, Esterháza; musicato da Giovanni Paisiello, 24 settembre 1783, San Pietroburgo)
  • L'arcadia in Brenta (musicato da Baldassarre Galuppi, 14 maggio 1749, Venezia)
  • Il mondo alla roversa ossia Le donne che comandano (musicato da Baldassarre Galuppi, 14 novembre 1750, Venezia)
  • Il paese della cuccagna (musicato da Baldassarre Galuppi, 7 maggio 1750, Venezia)
  • Il conte Caramella (musicato da Baldassarre Galuppi, 18 dicembre 1749, Verona)
  • Le nozze (musicato da Baldassarre Galuppi, 14 settembre 1755, Bologna; musicato da Giuseppe Sarti, 14 settembre 1782, Milano)
  • Gli uccellatori (musicato da Florian Leopold Gassmann, 1759, Venezia)
  • Arcifanfano, re de' matti (musicato da Baldassarre Galuppi, 27 dicembre 1749, Venezia; musicato da Carl Ditters von Dittersdorf, 1º maggio 1774, Johannisberg)
  • L'isola disabitata (musicato da Giuseppe Domenico Scarlatti, 20 novembre 1757, Venezia)
  • Il negligente (musicato da Vincenzo Legrenzio Ciampi, 1749, Venezia)
  • I bagni d'Abano (musicato da Baldassarre Galuppi e Ferdinando Bertoni, 1753, Venezia)
  • Le virtuose ridicole (musicato da Giovanni Paisiello, 21 gennaio 1764, Parma; musicato da Bernardo Ottani, Carnevale 1769, Dresda)
  • Il finto principe (compositore sconosciuto, 1749, Venezia)
  • L'astuzia felice (musicato da Filippo Maria Gherardeschi, 1767, Venezia)
  • Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (musicato da Vincenzo Legrenzio Ciampi, 27 dicembre 1748, Venezia)
  • I portentosi affetti della madre natura (musicato da Giuseppe Domenico Scarlatti, 11 novembre 1752, Venezia)
  • Lucrezia romana (compositore sconosciuto)
  • Buovo d'Antona (musicato da Tommaso Traetta, 27 dicembre 1758, Venezia)
  • Le donne vendicate (musicato da Gioacchino Cocchi, Carnevale 1751, Venezia)
  • La mascherata (musicato da Gioacchino Cocchi, 27 dicembre 1751, Venezia)
  • Le pescatrici (musicato da Ferdinando Bertoni, 26 dicembre 1751, Venezia; musicato da Franz Joseph Haydn, 16 settembre 1770, Esterháza)
  • La donna di governo (musicato da Domenico Fischietti, autunno 1763, Praga)
  • Il talismano (musicato da Antonio Salieri, 10 settembre 1788, Vienna)
  • Il Tigrane (revisione del libretto di Francesco Silvani La virtù trionfante dell'amore, e dell'odio, musicato da Giuseppe Arena, autunno 1741, Venezia; musicato da Christoph Willibald Gluck, 9 settembre 1743, Crema; musicato da Daniel Dal Barba, Carnevale 1744, Verona; musicato da Giovanni Battista Lampugnani, 10 maggio 1747, Venezia)
  • Lo speziale (musicato da Vincenzo Pallavicini e Domenico Fischietti, Carnevale 1755, Carnevala; musicato da Franz Joseph Haydn, 28 settembre 1768, Esterháza)
  • La cascina (musicato da Giuseppe Scolari, 27 dicembre 1755, Venezia)
  • La ritornata di Londra (musicato da Domenico Fischietti, 7 febbraio 1756, Venezia)
  • Il signor dottore (musicato da Domenico Fischietti, autunno 1758, Venezia)
  • Amor contadino (musicato da Giovanni Battista Lampugnani, 12 novembre 1760, Venezia)
  • L'amore in musica (musicato da Antonio Boroni, 15 ottobre 1763, Venezia; musicato da Carl Ditters von Dittersdorf, 1768, Großwardein)
  • La cantarina (musicato da Baldassarre Galuppi, 28 febbraio 1756, Roma)
  • L'amore artigiano (musicato da Florian Leopold Gassmann, 26 aprile 1767, Vienna; musicato da Carlo Canobbio, 1785, San Pietroburgo)
  • La notte critica (musicato da Florian Leopold Gassmann, 5 gennaio 1768, Vienna)
  • Libretti revisionati di altri autori:
  • Griselda (scritto da Apostolo Zeno, musicato da Antonio Vivaldi, 18 maggio 1735, Venezia

Immagine

Opera giocosa del Goldoni, incisione del '700

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